A quanto pare, il presidente degli Stati Uniti sa negoziare. Pur utilizzando modalità poco raffinate, come spostare l’asticella su posizioni estreme per poi riportarla su un livello comunque superiore a quello di partenza, ha ottenuto il risultato desiderato. I dazi in vigore ad agosto 2025 parlano chiaro: 10% per gli inglesi, 15% per i prodotti dell’UE, 27% per le auto continentali, fino al 39% per cioccolato e orologi svizzeri. Una manovra che garantirà miliardi al bilancio federale.
Le piccole e medie imprese italiane devono limitarsi a osservare questi cambiamenti, non avendo la possibilità di trasferire i costi lungo la filiera o sul cliente finale? Oppure, come spesso accade, è necessario adottare soluzioni pragmatiche per non essere spinte ai margini del mercato?
Esistono diversi interventi utili a contenere gli effetti negativi. Come abbiamo riscontrato direttamente nei progetti con i nostri clienti, è possibile agire su costi di trasporto, imballaggio, gestione delle pratiche doganali, assicurazioni, rapporti con i sistemi di pagamento e, in molti casi, anche sull’approvvigionamento di componenti o prodotti finiti da rivendere. In definitiva, è un’opportunità per riflettere e razionalizzare l’intera catena dei costi.
Trasporti e logistica: scegliere il giusto in base a ciò che offre il mercato
Per quanto riguarda i trasporti, è fondamentale analizzare la spesa sostenuta, sia in termini di tariffe applicate che di costi accessori, che in alcuni casi possono incidere fino al 25% del nolo. È altrettanto importante segmentare la spesa per tipologie omogenee di traffico, così da effettuare scelte più consapevoli e coerenti con l’offerta presente sul mercato.
Questo consente di selezionare i fornitori più adatti per ogni categoria di servizio. Con "tipologie omogenee" si intende una classificazione fondata su una conoscenza approfondita del mercato dei trasporti per andare a richiedere il servizio che necessitiamo a chi è veramente focalizzato per fornirlo.
Ad esempio, è opportuno evitare di affidare piccoli colli a spedizionieri specializzati nell’importazione di container, oppure di richiedere trasporti a carico completo a operatori che operano prevalentemente come corrieri espressi.
Imballaggi ottimizzati: meno peso, più risparmio
L'azione degli imballaggi deve basarsi soprattutto su criteri tecnici. Può essere avviata con il supporto di consulenti esterni o degli stessi fornitori attuali, con l’obiettivo di ottimizzare le soluzioni utilizzate: rendere gli imballaggi più leggeri (e quindi meno costosi) ma al contempo più adatti alle reali esigenze operative. Ad esempio, scegliere pallet dimensionati per sostenere il carico effettivo, anziché sovradimensionati per la capacità massima, o utilizzare cartoni progettati per facilitare l’impilamento, evitando invece caratteristiche talvolta non necessarie, come la resistenza a forze interne che si applicano solo a prodotti sfusi, può consentire risparmi superiori al 10%.
Va inoltre ricordato che tutto ciò che viene esportato non è soggetto al contributo CONAI, il cui rimborso può essere richiesto attraverso procedure specifiche da avviare a inizio anno.
Assicurazioni e pratiche doganali: evitare sprechi
I premi assicurativi, che spesso possono essere rinegoziati alla fine dell’anno, richiedono una verifica accurata. Un broker può essere utile per analizzare nel dettaglio la copertura esistente, eliminando garanzie superflue e includendo invece rischi potenzialmente sottovalutati.
È frequente, ad esempio, che un’azienda assicuri l’involucro edilizio del capannone, ma non consideri adeguatamente il valore, spesso significativo, dei macchinari e degli impianti contenuti al suo interno.
Sistemi di pagamento: Golia può affrontare Davide
Tutte le imprese hanno necessità di utilizzare servizi erogati da operatori internazionali di dimensioni globali come le banche d'affari, i sistemi delle carte di credito, quelli della copertura del credito o delle riassicurazioni.
È sbagliato però pensare che una piccola impresa non abbia margine di trattativa con questi colossi, a condizione di conoscere le componenti delle commissioni che deve riconoscere e il valore per tipologia di servizio o Paese. Anche se i margini di negoziazione sono limitati, possono generare un utile a conto economico inaspettato, abbattendo anche dei costi operativi interni.
Acquisto di componentistica: affidarsi a fornitori USA
Gli Stati Uniti restano uno dei principali mercati manifatturieri a livello globale. Sebbene, come osservava Sergio Marchionne, il loro know-how tecnico sia spesso di alto livello, l’organizzazione aziendale può risultare meno strutturata.
Tuttavia, la solidità della loro economia rende relativamente agevole individuare fornitori locali affidabili, sia per componenti che per prodotti finiti, anziché fare ricorso al solito sourcing nel Far East asiatico con i problemi di volumi minimi, tempi di percorrenza, controlli qualitativi prima della partenza e talvolta pagamenti anticipati. In quest’ottica, partecipare a fiere specializzate in Nord America può offrire spunti molto utili.
Conclusioni
Il momento storico può rappresentare un’opportunità per intervenire su inefficienze interne, non necessariamente legate all’export o al mercato statunitense, ma comunque capaci di generare nuova marginalità.
Approfittiamo quindi del contesto attuale per agire in modo mirato su tutte le voci di costo, in particolare quelle legate alla logistica e alla distribuzione. Rimettere in discussione prassi consolidate, con l’obiettivo di ottimizzare i costi e migliorare al contempo il livello di servizio, è possibile attraverso un’analisi puntuale della propria rete e la selezione dei fornitori più idonei.
Si avrà così il tempo di impostare politiche commerciali alternative complementari a quelle in essere.
A questo proposito, si veda anche l’articolo "Come ridurre l’impatto dei dazi USA agendo sulla diversificazione dei mercati".
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