È la figura chiave per le piccole imprese manifatturiere che a marzo possono ottenere un contributo a fondo perduto con i Voucher per l’internazionalizzazione di Invitalia.
Cos'è il voucher internazionalizzazione? Il Voucher per l'internazionalizzazione, anche detto "Bando Voucher TEM digitali", è un contributo a fondo perduto erogato alle micro e piccole imprese manifatturiere. Il valore è compreso tra i 20 e i 30mila euro destinati al coinvolgimento in azienda di un Temporary Export Manager, iscritto ad un apposito albo del Ministero degli Esteri, per un progetto della durata di 12 mesi. |
Finalmente qualcosa si muove. Dopo oltre due mesi dalla approvazione della legge finanziaria, iniziano a prendere vita i bandi di finanziamento a fondo perduto che dovrebbero rappresentare uno degli assi principali al sostegno delle imprese italiane.
Una delle prime significative opportunità guarda alla indispensabile necessità di crescita e sviluppo internazionale, e si rivolge per la prima volta in modo specifico alle micro e piccole imprese manifatturiere. Significa quelle che hanno meno di 50 dipendenti, un fatturato inferiore ai 10 milioni di euro, ed appartengono al settore codificato con la lettera C nella classificazione Ateco.
L’opportunità offerta è quella di ingaggiare un Temporary Export Manager con competenze digitali (definito D/TEM) che affianchi l’impresa in un percorso di un anno, volto a comprendere ed agire sui mercati esteri, sia in modo tradizionale sia attraverso le piattaforme di ecommerce e i social.
Le domande si presentano durante il mese di marzo in due momenti distinti, con una procedura online. A metà maggio sarà pubblicata la graduatoria delle aziende ammesse ad utilizzare uno degli specialisti certificati dal Ministero degli Affari Esteri, che potrà mettere la sua esperienza a disposizione con una tariffa di 30.000 € per 12 mesi.
Dai 20.000 € ai 30.000 € è il rimborso che Invitalia garantisce a fine progetto in funzione dei risultati concreti conseguiti, cioè all’aumento del fatturato l’estero nel 2022 rispetto al 2021.
All’azienda è richiesto sia di predisporre un progetto operativo, sia soprattutto di scegliere il D/TEM più idoneo e di supportarlo nell’operatività.
Chi è il temporary export manager ideale
Certamente l’esperienza e le referenze sono fondamentali, ma dando per scontato che tutti i professionisti abilitati dal Ministero abbiano un robusto curriculum alle spalle, due sono a nostro avviso i criteri principali di valutazione.
Il primo è quello del rigore metodologico. Solo coloro che si muovono in modo strutturato possono garantire risultati stabili e solidi nel tempo, che rimarranno patrimonio aziendale. Tutti conosciamo il caso di qualche bravo “commerciale” che ha portato in azienda fondamentalmente le proprie relazioni e il suo portafoglio di biglietti da visita, ma che quando se ne è andato ha trasferito conoscenze personali, ed i clienti acquisiti, altrove.
Il secondo è la disponibilità ad impegnarsi in tutti i livelli di un percorso di marketing e di vendita. Iniziando dai lunghi e noiosi scouting di mercato, passando per la ricerca e l’utilizzo di un contatto personale diretto, garantendo la disponibilità a frequenti trasferte sul campo, selezionando le richieste d’offerta in funzione della effettiva competitività del committente, per finire con le più divertenti ma stressanti negoziazioni su prezzo e condizioni di servizio. Non è facile trovare in persone esterne esperte in tutte queste qualità, o meglio che siano disponibili a impegnarsi in tutte queste diverse attività.
Inoltre è anche imprescindibile una ottima conoscenza delle lingue straniere, elemento indispensabile per proporsi con successo sui mercati internazionali. Infatti, se è vero che tutti parlano l’inglese, e altrettanto vero che in paesi come la Francia, la Germania o la Spagna l’interlocutore preferisca essere approcciato nella propria lingua madre, cosa che gli permette di gestire meglio le sfumature e di operare in maniera più rilassata.
Forse non è facile trovare la persona con tutte queste caratteristiche. Bisogna allora accontentarsi e soppesare quelle che si ritengono più importanti. Pure rivolgersi a chi, come Actiongroup, ha messo a punto negli anni un approccio multi-TEM che affianca l’operatività del capo progetto in azienda con una squadra operativa dedicata che vanta competenze complementari e seniority differenti, e che opera tutti giorni per il Cliente da remoto.
Per approfondire l’argomento barbara.s@actionsrl.it
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